Mezzi d’opera ferroviari: chi si ferma è perduto
Nel settore ferroviario, tradizionalmente conservatore, il progresso tecnologico ed organizzativo non ha saputo tenere il passo con un mondo in pieno cambiamento, grazie all’avvento della motorizzazione privata, del moderno autotrasporto, dei voli low cost, delle tecnologie digitali.
Come va definito questo atteggiamento? Prudente o passivo? Perché l’immobilismo e la chiusura in sé stessi portano a non percepire i pericoli e a subire il cambiamento, che invece va gestito.
La Manutenzione 4.0 può essere definita, in ferrovia, una rivoluzione poiché si tratta di una vera e propria rottura col passato con tutti i rischi del caso. Occorre effettuare investimenti in tecnologie e competenze. Molti obietteranno, asserendo che queste scelte comportano delle spese; ma si provi a vedere questo assioma da un altro punto di vista: è una spesa o un investimento?
Le relazioni annuali sulla sicurezza prodotte da ANSF e il documento definito “Road Map” di RFI sono segnali che mostrano un quadro normativo in veloce cambiamento, nel quale si imporrà di attuare una serie di azioni necessarie, che portino a un monitoraggio effettivo dello stato di efficienza dei mezzi d’opera. Solo una maggiore attenzione alla manutenzione e all’efficienza dei veicoli comporta infatti la possibilità di utilizzo in sicurezza e una maggiore efficienza dei processi produttivi.
A questo proposito l’Associazione Manutenzione Trasporti ha messo a punto una buona pratica che prevede tre successivi step, mediamente affrontabili da qualunque soggetto minimamente organizzato:
- Assessment sull’efficienza del mezzo
- Documentazione del mezzo e organizzazione della sua manutenzione, con revisione/redazione dei piani e dei manuali di manutenzione per istanziare un vero e proprio “Maintenance file”
- Gestione della manutenzione stessa secondo un modello che ricalca da vicino quanto previsto dal Regolamento 445/11/CE. Ciò significa disporre di personale manutentivo addestrato, certificato e abilitato ai singoli organi di sicurezza.
Il punto centrale è dato dal combinato-disposto delle competenze e delle tecnologie. Qui il paradigma “4.0” ha moltissimo da dare per semplificare la vita ai manutentori: dai software a supporto dei processi agli strumenti laser per la misurazione dei parametri fisici del rodiggio, dalla telemetria per la manutenzione predittiva fino ai sistemi di Realtà Aumentata per l’assistenza remota, le tecnologie abilitanti sono già selezionate e disponibili sul mercato con applicazioni orientate al settore ferroviario.
Per non subire il cambiamento, bisogna gestirlo. Per gestirlo bisogna evolversi. Per evolversi bisogna investire. Investimenti, appunto, non spese: solo così il cambiamento può essere governato anziché subito.