Flotte e finanza
Un estratto dall’intervista ad Alessandro Sasso realizzata dal periodico Flotte e Finanza getta una luce diversa sul tema dell’approccio “green” nel fleet management.
D: Da 30 anni i processi tecnologici di gestione delle flotte sono il suo pane quotidiano. Quanto e come si sono evoluti in questo arco di tempo così lungo?
Il trend non è facilmente leggibile. Nel settore dei veicoli per servizi pubblici, infatti, molte realtà proprietarie di flotte hanno seguito più mode del momento che reali esigenze di mercato, con conseguente aumento dei costi dovuti a sperimentazioni non sempre coronate da successo. Solo nell’ultimo ventennio la concentrazione dei fornitori indotta dagli scenari internazionali di liberalizzazione dei mercati ha prodotto sistemi tecnologici realmente in grado di fornire ai costruttori stessi, e ai grandi fleet manager, informazioni utili ad una corretta gestione del parco veicolare. È un fenomeno evidente nel settore ferroviario e in quello del trasporto pubblico, molto meno rilevante nell’ambito dei servizi di igiene urbana.
D: Stiamo vivendo un cambiamento tecnologico che inciderà enormemente sulla composizione della flotta. Da una parte si tende all’elettrico e all’ibrido e dall’altra al gas naturale. Il termine green non le accomuna tutte?
In realtà no, nel senso che anche l’evoluzione verso lo standard Euro 6 degli ormai tradizionali propulsori Diesel ha condotto a motorizzazioni sostanzialmente equivalenti dal punto di vista delle emissioni considerando l’intero ciclo di produzione dell’energia. Detto ciò appare indubbio che l’utilizzo del gas naturale sia destinato a caratterizzare questo secolo, come il carbone e il petrolio lo hanno fatto rispettivamente per l’Ottocento e il Novecento. Discorso a parte merita la propulsione elettrica, ancora molto vincolata nelle prestazioni per veicoli di grossa taglia, e dunque di interesse quasi esclusivamente urbano. “Green” non è dunque un termine che distingue una particolare tecnologia, ma rappresenta più un approccio orientato alla scelta modale: i sistemi di trasporto rapido di massa e l’uso del treno per il trasporto delle merci sono l’unica risposta realmente “green”, pur in presenza di veicoli a basse emissioni per quei servizi, come la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento delle strade, per i quali non è oggi pensabile una “cura del ferro”.
L’intero articolo sarà pubblicato sulla rivista Flotte e Finanza – la Fiaccola editrice.